dilluns, 21 de març del 2016

PESCETTI, Giovanni Battista (c.1704-1766) - Harpsichord & Organ works

Jean-Baptiste Greuze - The White Hat (c.1780)
Obra de Jean-Baptiste Greuze (1725-1805), pintor francès (1)



- Recordatori de Giovanni Battista Pescetti -
En el dia de la commemoració del seu 250è aniversari de decés



Parlem de Pintura...

Jean-Baptiste Greuze (Tournus, 21 d'agost de 1725 - Paris, 21 de març de 1805) va ser un pintor francès. Després de realitzar els seus primers estudis de pintura amb Charles Grandon a Lió, Greuze se'n va anar a París el 1750 i va entrar, com alumne de Natoire, a l'Acadèmia Reial. El 1755, el seu quadre Pare de família explicant la Bíblia als seus fills va obtenir un gran èxit. La seva popularitat es va confirmar amb altres quadres melodramàtics i Diderot el va elogiar per la moralitat de les seves imatges. La seva Setè-Sever retraient a Caracalla l'haver atemptat contra la seva vida (1769) li va permetre ingressar a l'Acadèmia el mateix any. Va pintar nombrosos retrats i va rebre algunes crítiques per les seves pintures llibertines. Va pintar, així mateix, diferents temes al·legòrics: L'Ofrena d'amor (1769), mitològics: Dana; o religiosos: Santa Maria l'Egípcia; però no van tenir repercussió alguna. La Revolució Francesa de 1789 va fer caure en l'oblit la pintura antiga i, per tant, les obres de Greuze van perdre presència, obligant-lo a viure de les seves classes docents. El retrat de Napoleó Bonaparte, que li van encarregar en els seus últims anys, no va evitar que morís en la misèria.




Parlem de Música...

Giovanni Battista Pescetti (Venezia, c.1704 - Venezia, 20 de març de 1766) va ser un compositor italià. Es va formar amb Antonio Lotti, l'organista de la Basílica de Sant Marc i compositor. Allà va coincidir amb Baldassare Galuppi, en aquell temps estudiant de Lotti també. Amb ell va començar a treballar revisant i escrivint òperes. No obstant, un dels seus primers treballs va ser una missa que va impressionar a J.A. Hasse. Entre els anys 1725 i 1732 va compondre diverses òperes les quals van gaudir de ressò desigual a Venècia. El 1736 va fer el seu debut com a clavecinista a Londres ciutat on la tardor d'aquell mateix any va substituir a Nicola Porpora com a director de l'Opera of the Nobility, en aquella època la companyia d'òpera rival de la d'Händel. I si bé no va prosperar com esperava, Pescetti va seguir vivint a Londres tot component obra vocal secular i sonates de clavecí (1739). Es creu que a l'entorn del 1745 va abandonar Londres tornant, probablement, a Itàlia. El 1747 va tornar a Venècia on va seguir component òperes. El 1752 va postular per un càrrec d'organista a Sant Marc que no va assolir fins el maig de 1762 i que ja va mantenir fins el març de 1766, l'any de la seva mort.

OBRA:

Vocal secular:

Operas et al.:
music lost unless otherwise stated
LKH - London, King's Theatre in the Haymarket VS - Venice, Teatro S Samuele
Nerone detronato (G. Pimbaloni), Venice, S Salvatore, carn. 1725, arias GB-Lbl, Favourite Songs (London, 1740)
Il prototipo (D. Lalli), VS, aut. 1726
La cantatrice (Lalli), VS, Ascension 1727
Gli odii delusi dal sangue (A.M. Lucchini), Venice, S Angelo, 1728, acts 1 and 3 by B. Galuppi
Dorinda (pastorale, Lalli), VS, Ascension 1729, collab. Galuppi
I tre difensori della patria (A. Morselli), Venice, S Angelo, aut. 1729; as Tullio Ostilio, wint. 1740
Costantino Pio, Rome, palace of Cardinal Ottoboni, 1730, for the birth of the Dauphin, F-Pn
Siroe re di Persia (P. Metastasio), Venice, 1731, collab. Galuppi [rev. of Vinci]
Alessandro nelle Indie (Metastasio), Venice, S Angelo, carn. 1732, arias I-Bas
Demetrio (Metastasio), Florence, Pergola, carn. 1732; rev., LKH, 12 Feb 1737, Favourite Songs (London, 1737)
La conquista del velo d’oro (A.M. Cori), LKH, 28 Jan 1738, GB-Lbl, arias in Le delizie dell’opere, ii (London, 1740)
L’asilo d’amore (int, Metastasio), LKH, spr. 1738
Diana e Endimione (serenata, Metastasio), London, New, 1 Dec 1739, arias in Le delizie dell’opere, ii (London, 1740), Favourite Songs (London, c1740)
Olimpia in Ebuda (P.A. Rolli, after L. Ariosto: Orlando furioso), LKH, 15 March 1740, doubtful, formerly attrib. J.A. Hasse
Busiri, ovvero Il trionfo d’amore (Rolli), London, New, 10 May 1740
Ezio (Metastasio), Venice, Grimani, carn. 1747
Farnace (Lucchini), Florence, Pergola, carn. 1749
Fra i due litiganti il terzo gode (ob, G. Lorenzi), Venice, S Cassiano, spr. 1749, aria I-Vc
Arianna e Teseo (P. Pariati), Florence, Pergola, carn. 1750
Il Farnaspe (Metastasio), Siena, Rinnovati, 1750; as Adriano in Siria, Reggio nell'Emilia, Moderno, 1750
Artaserse (Metastasio), Milan, Regio, 26 Dec 1751, Fc
Tamerlano (A. Piovene), VS, carn. 1754, collab. G. Cocchi
Solimano (G.A. Migliavacca), Reggio nell'Emilia, Moderno, 1756, Favourite Songs (London, 1765)
Zenobia (Metastasio), Padua, Nuovo, June 1761, P-La
Andimione, D-Hs

Contribs. to the following pasticcios:
Sabrina (Rolli), LKH, 26 April 1737, Favourite Songs (London, 1737);
Arsaces (A. Salvi, Rolli), LKH, 29 Oct 1737;
Angelica e Medoro (C. Vedova), London, Covent Garden, 10 March 1739, Favourite Songs (London, 1739);
Merode e Olympia, 1740, Favourite Songs (London, 1740);
Alessandro in Persia (F. Vanneschi), LKH, 31 Oct 1741, Favourite Songs (London, 1741);
Aristodemo, tiranno di Cuma (Rolli), LKH, 3 April 1744;
Ezio (Metastasio), LKH, 24 November 1764;
Lionel and Clarissa (London, n.d.)

Vocal religiosa:

Mass;
Gionata (orat), Padua, ?before 1769, I-Pca;
Cr, Gl, GB-Ob, Ky, Gl, D-Dkh;

Instrumental:

[10] Sonate, hpd (London, 1739);
hpd sonata and 4 org works, I-Vc;
Sonata, hpd, Gl;
Lesson no.11 in kbd collection, GB-Ob

Font: En català: Giovanni Battista Pescetti (c.1704-1766) En castellano: Giovanni Battista Pescetti (c.1704-1766) In english: Giovanni Battista Pescetti (c.1704-1766) - Altres: Giovanni Battista Pescetti (c.1704-1766)



Parlem en veu pròpia o en veu d'altri...

Queste sonate, in generale sono vicine stilisticamente a quelle di Benedetto Marcello, con l'eccezione di alcuni singoli movimenti di dichiarata derivazione handeliana, che sembrano appartenere a questi primi anni inglesi. Circa poi la persona cui la raccolta è dedicata, presumibilmente una buona dilettante di cembalo, non si è riusciti a trovare nessuna precisa notizia. Le sonate di questa raccolta si compongono di un numero di movimenti variabile da due a quattro, più spesso tre, alternando movimenti differenti per carattere e metro. La tonalità, di norma, resta la medesima all'interno di ogni sonata, sebbene vi siano le eccezioni del brevissimo Adagio della seconda, del movimento conclusivo della quarta (Con spirito) e dell'Allegro della settima, tutti e tre alla tonica minore anziché maggiore. L'impianto formale dei singoli movimenti (con l'eccezione dei due fugati della terza e ottava sonata e del già ricordato Adagio della seconda, che nella sua indeterminatezza formale e armonica ha la funzione di semplice stacco tra due movimenti) è quello consueto delle due sezioni separate dal segno di ritornello, dove nella seconda è riproposto il materiale tematico della prima attraverso l'itinerario tonale di dominante - tonica (oppure tono relativo maggiore - tonica minore). Alcuni movimenti presentano uno schema formale più articolato, che si può definire ternario, con una doppia ripresa dell'incipit tematico nella seconda sezione: questa sorta di "sviluppo", che si viene così a creare subito dopo il segno di ritornello, assume la funzione di valorizzazione espressiva - e talvolta con esiti sorprendenti - del materiale tematico, attraverso una serie di modulazioni che preludono la seconda ripresa dell'incipit nella tonalità di base. 

Questo schema formale si associa generalmente ad un tipo di movimento in tempo mosso di derivazione violinistica: il cui carattere più evidente è l'incisività ritmica e melodica, accentuata dall'organizzazione simmetrica della frase tematica e dal suo semplice giro armonico che conclude saldamente alla tonica. A questa particolare tipologia, presa a modello dalle sonate cembalistiche di Benedetto Marcello, si possono ricondurre in particolare gli Allegro della seconda, quinta e settima sonata. Un altro possibile raggruppamento è costituito da quei movimenti esplicitamente nati sulla tastiera, dove un acceso toccatismo o anche solo un particolare spunto tecnico sostituiscono un vero e proprio motivo tematico: è il caso del Presto della Terza Sonata, che inizia con un impetuoso passaggio di arpeggi, fra l'altro riscontrabile quasi identico in più di una sonata di Galuppi, ed anche negli "ESSERCIZI" scarlattiani. I motivi di tecnica strumentale che si presentano invece nelle variazioni al Menuett della Prima Sonata sono da collegare al modello di Handel, piuttosto che al nascente cembalismo di scuola veneziana. I movimenti lenti presentano forse una minor varietà stilistica rispetto a quelli veloci; manca, ad esempio, quell'adesione diretta al modello di Adagio del concerto strumentale veneziano, che possiamo invece trovare in Platti e ancora in Galuppi, indugiando verso una espressività di carattere vocale, sottolineata anche dal frequente impiego dello schema ternario peculiare dell'aria.

Si può collocare il Pescetti di questa raccolta si Sonate per Gravicembalo in una posizione affinità compositiva tra Platti (è da notare a questo proposito la singolare somiglianza del Menuett con variazioni già ricordato con l'analogo Minuet con Variazioni nell'ultima delle VI Sonates sur le Goût Italien), Galuppi (tramite il comune modello marcelliano, che resta forse la componente più importante nella formazione del linguaggio cembalistico di Pescetti), e Handel, come già Charles Burney non aveva mancato di sottolineare, "Quanto poi a Domenico Scarlatti, i cui "ESSERCIZI" apparvero proprio a Londra nel 1738, se ne possono rinvenire traccia in alcuni tratti marginali, in gran parte vocaboli correnti del linguaggio cembalistico del tempo, ma non nella caratteristica essenziale del sonatismo di Domenico, ossia in quel gioco di fantasia nello sviluppo di una cellula tematica o ritmica che ne costituisce l'autentica e prima ragione formale ed espressiva. Ma è proprio in queste sonate londinesi, più che nella successiva raccolta di Dresda, dove è evidente una certa faticosa necessità di adeguarsi ai nuovi canoni dello Stile Galante, che Pescetti riesce ad esprimere, grazie anche a quel solido mestiere che la rigorosa formazione musicale gli assicurava, una propria definitiva poetica strumentale, dove novità e tradizione trovano una loro equilibrata e logica continuità.

HANDELFOREVER (source/font: aquí)

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Informació addicional... 

INTERPRETS: Giancarlo Parodi (organ); Filippo Ravizza (harpsichord)
AMAZON: L'arte Organistica del 700 Veneto
PRESTOCLASSICAL: Pescetti: Sonate per Gravicembalo
CPDL: No disponible
SPOTIFY: L'arte Organistica del 700 Veneto



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